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Per i protagonisti dello sviluppo di questa devozione è in corso la causa di beatificazione: coincidenza o Provvidenza?
La devozione al Santo Volto di NSGC, fucina di Santità



Le suore del Santo Volto e la loro medaglia miracolosa.

Con la fine della maggior parte delle restrizioni anti-covid, nel 2022 sono riprese le processioni e le altre cerimonie pubbliche della Chiesa all’aperto. Tra queste, nella Marsica, si segnala il cammino del venerabile padre Ildebrando Gregori (1894 - 1985), fondatore della Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo (designate con la sigla BRSV).

Questo cammino si svolge nella mattinata del 2 agosto in coincidenza della festa della Perdonanza assisana e s’inserisce nell’alveo dei grandi cammini di famosi santi legati alla Marsica e alla terra d’Abruzzo, come san Celestino V e san Pietro Eremita. Per non parlare poi del servo di Dio padre Domenico da Cese (al secolo Emidio Petracca), frate cappuccino stigmatizzato nativo di Cese, un paese marsicano nel tratto compreso tra Avezzano e Tagliacozzo. Anche se non ha dato il nome ad alcun cammino, almeno per ora, la sua figura è particolarmente rilevante in relazione a quanto si dirà più oltre. Il processo per il riconoscimento della sua santità si è aperto nel 2013 e già nel 2015 veniva proclamato Servo di Dio, il primo passo verso la canonizzazione. Si può senz’altro dire che la santità di padre Domenico sia stata confermata dallo stesso padre Pio, quando diceva ai pellegrini che potevano risparmiarsi il viaggio fino a S. Giovanni Rotondo e fermarsi a Manoppello, (in provincia di Pescara e nella diocesi di Chieti), perché il religioso era “proprio come me".


Padre Domenico da Cese

Infatti il religioso è diventato un apostolo del Volto Santo promuovendone la devozione dal santuario omonimo da cui operava a Manoppello, cittadina non troppo distante da Chieti nell’hinterland abruzzese. Questo santuario è famoso per ospitare una reliquia tradizionalmente ritenuta l’immagine impressa sul panno con cui la Veronica asciugò il
santo volto di Gesù, reliquia venerata anche dall’allora papa Benedetto XVI che vi si recò il 1 settembre 2006.

Da 400 anni, infatti, nel santuario abruzzese di Manoppello si venera un velo sul quale è impresso il volto di Gesù Cristo, con gli occhi aperti e con i segni della passione.

La tradizione popolare lo ha sempre considerato una reliquia, ma gli studi storici non sono mai andati particolarmente a fondo, fino a quando non hanno cominciato a occuparsene il gesuita Heinrich Pfeiffer, docente di Storia dell’arte nella Pontificia università gregoriana e uno dei massimi esperti mondiali d’iconografia cristiana, e una monaca trappista, suor Blandina Paschalis Schlömer, specializzata in pittura dei mosaici e stabilitasi in un eremo nei pressi di Manoppello.

Mentre la religiosa ha riconosciuto nel volto di Manoppello la perfetta sovrapponibilità al volto della Sindone grazie ad un’elaborazione al computer in collaborazione col redentorista Andreas Resch, padre Pfeiffer ha invece soprattutto verificato le compatibilità del Volto santo custodito nel santuario cappuccino in Abruzzo con le raffigurazioni di Cristo nell’arte del primo millennio, concludendo in un’intervista (https://www.voltosanto.net/?p=41) che l’immagine è quindi anch’essa «testimonianza divina della Passione e Risurrezione di Gesù». Unica differenza è che l’immagine della Sindone raffigura una persona morta, mentre quella di Manoppello una persona ancora in vita.


Suor Blandina Paschalis Schlömer

Tornando alla perdonanza assisana, come ogni anno, dal mezzogiorno del 1 agosto alla mezzanotte del giorno seguente, si può ottenere l’indulgenza plenaria detta della Porziuncola, per sé o per altri, come i propri defunti. Questa indulgenza è anche nota come “festa del perdono di Assisi", un singolarissimo privilegio concesso dal Signore in una visione a san Francesco, mentre in una notte del 1216 era immerso nella preghiera proprio alla Porziuncola, la piccola chiesa-cappella che si trova all’interno della basilica papale di Santa Maria degli Angeli. Da quel giorno, dopo l’approvazione di papa Onorio III, ogni 2 agosto nella basilica, ma anche in tutte le parrocchie e chiese francescane, è stato possibile lucrare l’indulgenza alle solite condizioni:

- confessione sacramentale per essere in grazia di Dio, negli otto giorni precedenti o seguenti;

- comunione eucaristica nella partecipazione alla santa messa;

- visita alla Porziuncola o altra chiesa francescana o parrocchiale;

- recita del Credo apostolico per rinnovare la propria professione di fede;

- recita del Padre Nostro per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo;

- una preghiera secondo le intenzioni del Papa (in genere un Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento è Cristo ed il centro visibile dell’unità è il Santo Padre;

- una disposizione d'animo che escluda ogni attaccamento al peccato.




Il convento di San Francesco a Poggio Cinolfo

E così a partire dal 2017 la festa del perdono di Assisi che si celebra al convento di San Francesco a Poggio Cinolfo, una frazione di Carsoli nella diocesi dei Marsi, si è arricchita di questo nuovo capitolo, un cammino che intende rievocare l’itinerario campestre che da bambino il venerabile padre Ildebrando, fin da allora irresistibilmente attratto dalla vita religiosa, percorreva dal suo paese natio, Poggio Cinolfo, fino al convento di san Francesco, allora retto dai padri passionisti. Negli anni ’70 questo convento diventava una Casa filiale della Congregazione delle Suore del Santo Volto di cui sopra, oggi diffuse in quasi tutti i continenti. Questo cammino, anche se di pochi chilometri, si può offrire come pratica devozionale per affrettare l’iter di canonizzazione del Padre ed è propedeutico agli altri riti legati alla Perdonanza che si svolgono al convento nel resto della giornata, il cui momento centrale è la messa concelebrata nel tardo pomeriggio dal clero della forania, sotto la guida del vescovo di Avezzano (o dei Marsi, secondo la dicitura latina Marsorum).

Un’altra novità, oltre al ritorno del Cammino, è la presenza di un nuovo vescovo, mons. Giovanni Massaro, che il 23 luglio 2021 è subentrato come vescovo dei Marsi a mons. Pietro Santoro. Per il primo presule si è trattato del secondo incontro con i fedeli legati al convento, dove era già stato per presiedere la liturgia il 1 marzo 2022 in occasione della festa del Santo Volto.

Si tratta, come la Pasqua, di una festa mobile istituita appositamente da Pio XII nel 1958, quando dichiarò la festa del Santo Volto di Gesù proprio il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri, in particolare a seguito delle numerose visioni in cui negli ultimi 200 anni Nostro Signore chiedeva a due suore, suor Marie de Saint Pierre (1816-1848) e la beata Maria Pierina de Micheli (1890-1945), di promuovere la devozione al suo Volto Santo in riparazione alle molte bestemmie e offese che continuamente riceveva e riceve.

Il primo strumento prescelto per contribuire alla diffusione nel mondo della devozione al Volto Santo di Gesù fu una religiosa francese, suor Marie de Saint Pierre, una suora carmelitana che visse a Tours in Francia, dove morì a 31 anni dopo aver vissuto nella mortificazione e a riparazione delle offese arrecate a Gesù. In una visione del 1844 Gesù le disse: “Coloro che contempleranno le ferite del mio Volto qui sulla terra, lo contempleranno risplendente di gloria in Cielo!" .

In un’altra occasione Gesù le disse: “Io cerco delle Veroniche, le quali astergano e onorino il mio Divin Volto che ha pochi adoratori. Il mio nome è ovunque bestemmiato. La bestemmia è il peccato del demonio, è una freccia avvelenata che continuamente ferisce il mio Cuore! Per il mio Santo Volto" le confidò Gesù “otterrete la salvezza di molti peccatori. Per l’offerta del mio Volto nulla vi sarà rifiutato. Oh, se sapeste quanto il mio Volto sia gradito al Padre mio!" .

Chiedendo al suo confessore di parlare all’Arcivescovo di Tours delle grazie legate alla devozione del Santo Volto al fine di favorirne la diffusione, suor Marie così si espresse: “Questo meraviglioso Volto è lo specchio delle perfezioni contenute nel Santissimo Nome di Dio" .

Un altro apostolo del Santo Volto si può considerare anche Léon Papin- (1797 – 1876), una specie di figlio spirituale di suor Marie proclamato venerabile sotto Pio XII.

Nato il 24 gennaio 1797 a Martinica (Antille) in una famiglia facoltosa, trascorre un’infanzia nell’agiatezza, che non gli impedisce di maturare un carattere mite e generoso. Rimasto prematuramente vedovo, decide di non risposarsi, conducendo una vita da cristiano fervente, devoto e instancabile nelle opere di bene. In particolare era in stretto contatto con il Carmelo di Tours dove suor Marie de Saint Pierre riceveva rivelazioni dal Cielo sulla devozione al Volto Santo. Quando Suor Marie muore, Léon si adopera per diffonderne il culto, tanto che chiede e ottiene dalla priora del Carmelo di Tours due copie del velo della Veronica. Una delle due copie, il buon Léon la espone nel salone della sua casa, di fronte alla quale fa ardere costantemente una lampada. Il Sabato Santo del 1851, una giovane affetta da una malattia agli occhi si reca in casa di Léon per pregare di fronte all’immagine e guarisce dopo essersi unta gli occhi con l’olio della lampada su invito del padrone di casa.



Padre Gregori (a s.) e il suo figlio spirituale, il cardinale Fiorenzo Angelini (1916 - 2014), i cui genitori erano nativi di Poggio Cinolfo.



il “santo uomo di Tours", Léon Papin-Dupont

In seguito a questo evento prodigioso il “santo uomo di Tours", come sarà poi chiamato in tutta la Francia e perfino oltre oceano, mentre pregava cominciò egli stesso ad applicare ai malati l’olio benedetto dalla lampada che bruciava davanti a un’immagine del Santo Volto a casa sua. Molti furono guariti e la folla di pellegrini e visitatori divenne così grande che l’uomo di Dio si sentì obbligato a rinunciare a tutti gli impegni, tanto che il suo appartamento era diventato un oratorio del Volto Santo e centro di preghiere quotidiane e quasi ininterrotte. La gente veniva da tutte le parti, e ciò che stava accadendo lì ebbe un impatto immenso anche a distanza. Il numero di guarigioni e di grazie ottenute è incalcolabile e rimarrà sempre sconosciuto. Al sorrisetto degli scettici, si può far notare “però che il tipo e il numero delle prove lasciate dai malati e dagli infermi, gli ‘ex-voto’ dei pellegrini, le lettere di ringraziamento inviate da tutte le parti, i certificati autentici di medici e di altre persone, non lasciano spazio a dubbi: le preghiere fatte ogni giorno nell’oratorio del signor Dupont erano spesso ricompensate con i favori più inimmaginabili" (https://www.ilnuovoarengario.it/il-venerabile-leon-dupont-e-i-miracoli-con-lolio-benedetto-della-lampada-del-volto-santo/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=il-nuovo-arengario-aggiornamento-di-domenica-27-settembre-2020_84).

Se ne riportano alcuni esempi di seguito, tra cui la guarigione del dottor Noyer, famoso medico parigino, al quale restavano poche settimane di vita a causa di una tisi polmonare molto avanzata. Alla domanda "ma lei ha fede?" di Dupont il medico rispose affermativamente e i due cominciarono a pregare insieme. Il servo di Dio lo unse sul petto e il medico, pieno di fiducia, volle bere qualche goccia dell’olio. Guarì all’istante, completamente.

Ecco un altro esempio. Gli agenti e il personale ferroviario locale erano abituati a sentirsi spesso chiedere dove fosse la casa di Dupont e un giorno una signora con in braccio un bambino di sette anni malato, che non poteva camminare, chiese ad un controllore l’indirizzo del servo di Dio.

Il controllore, non contento di rispondere alle domande della signora, volle condurla lui stesso e aiutarla a portare il bambino. Arrivati, la donna si inginocchiò davanti al Volto Santo e cominciò a pregare. Dupont esaminò il bambino e chiese perché il piccolo non avesse le scarpe. Non può indossarle a causa della deformità e del gonfiore dei piedi, rispose la madre. Mentre la donna stava andando a comprare le scarpe per il figlio su consiglio di Dupont, questi unse il bambino. Quando la madre tornò con le scarpe, il bambino riuscì a indossarle senza difficoltà: era guarito. Questo è quanto riferito dal controllore, testimone di quello che era accaduto.

Aveva circa sette anni anche un bambino di Tours, affetto da una malattia che gli induriva l’addome in maniera insopportabile. Soffrì per tre mesi di fila di dolori fortissimi; non poteva più mangiare, non riusciva a stare in piedi. Suo padre, uomo di fede, vedendo l’inutilità dei rimedi, lo portò un giorno dal signor Dupont. Dopo la prima preghiera e la prima unzione con olio santo, il giovane paziente riuscì a stare in piedi con le sue gambe. Alla seconda, cominciò a camminare; alla terza, riacquistò il vigore, l’agilità e l’appetito di cui era stato privo nei tre mesi precedenti. Corse con tutte le sue forze e senza provare dolore si precipitò in giardino, dove la fame che sentì e la naturale malizia della sua età lo portò, come confesserà più tardi, ad afferrare furtivamente tre belle ciliegie, poste in alto sull’albero da cui le staccò, cosa che, vista la sua infermità, non avrebbe potuto fare prima. Quando tornò in soggiorno prese un enorme pezzo di pane che il signor Dupont gli aveva portato, e da allora non soffrì più di quella crudele malattia che lo aveva afflitto. Questo bambino crebbe e si fece prete nella sua diocesi, e lui stesso pubblicò questo fatto per rendere omaggio alla memoria del servo di Dio.

Passando per Tours in rue Saint-Etienne, un viaggiatore straniero vide improvvisamente un certo numero di persone affollarsi intorno a una casa. Chiese cosa li attirasse. “E’ un gentiluomo che fa miracoli", gli venne risposto. A questa parola si sentì attratto ad entrare per soddisfare la sua curiosità. Si trattava della casa del signor Dupont. Quando lo vide, lo salutò gentilmente: “Quale motivo, signore, mi dà la possibilità di incontrarla?". Il viaggiatore riferì ciò che gli era stato appena detto. “Sì, signore, continuò Dupont – qui avvengono miracoli per la bontà di Dio, e avvengono ogni giorno" . E con stupore del visitatore, aggiunse: “Non è, signore, per un cristiano, più difficile ottenerli che avere un piatto di piselli dal negoziante all’angolo; basta chiedere, e se vuole, ne sarà testimone; ecco una donna che ha quasi perso completamente la vista, pregheremo tutti per lei, e ho la speranza che vedrà chiaramente".

Il viaggiatore si inginocchiò con tutti i presenti e cominciò a pregare anche se era da oltre dieci anni che non lo faceva. Unsero gli occhi di questa donna cieca. All’iniziò dichiarò che non sapeva leggere una sola parola di un libro che le era stato dato, ma presto, unta più volte con l’olio del Santo Volto, cominciò a vedere e a distinguere le persone intorno a lei; infine, riacquistò la vista abituale e cominciò a leggere nel libro che le era stato presentato. Toccato da ciò che aveva visto, particolarmente colpito dalle parole del signor Dupont, lo straniero andò a cercare un sacerdote e si confessò; questo fu per lui il punto di partenza di una conversione completa che non dimenticò mai.

Tra le innumerevoli persone a visitare la casa del “sant’uomo di Tours" per venerare l’immagine del Volto Santo, furono anche San Luigi Martin e le sue figlie, tra le quali Teresa, destinata poi a diventare Santa Teresina del Bambino Gesù e del Volto Santo.

Come si vede quindi, anche santa Teresina si deve considerare una grande apostola del Volto Santo, la cui immagine segnerà profondamente la sua vita spirituale. La fondatrice del Carmelo di Lisieux, Madre Geneviève, aveva infatti inculcato nelle sue novizie una profonda devozione per il Volto Santo, tanto che una delle loro prime letture era la vita di suor Marie de Saint-Pierre. Fin dal momento del suo ingresso nel Carmelo, il Volto Santo diventa l'immagine preferita di Teresa, che le ricorda che, per salvarci, Gesù non ha esitato a lasciarsi insultare e sfigurare: «Guarda Gesù nel suo Volto», scrive alla sorella Céline il 4 aprile 1889. «Lì vedrai come Egli ci ama».

Riguardo al Volto Santo scrive pure: “Il tuo sguardo soltanto è la mia gioia. O Volto adorabile di Gesù, o Volto più bello dei gigli e delle rose di primavera, voi non siete nascosto ai miei occhi!". E ancora: “Lo sguardo del buon Dio, il suo sorriso che incanta, ecco il mio Cielo!".

Il 6 agosto 1896, festa della Trasfigurazione, suor Teresa si consacra al Volto Santo con due sue novizie. Quando, a causa della sua malattia, verrà trasferita nell'infermeria, l'8 luglio 1897, farà appendere alla tenda del suo letto l'immagine del Volto Santo diffusa da Leon e dirà: «Quanto bene mi ha fatto questo Santo Volto nella mia vita!»

Suor Teresa era ancora giovane professa quando nel 1891 venne aperto il processo di beatificazione di Leone Papin-Dupont. Il 21 marzo 1983 Giovanni Paolo II promulgò il decreto che attestava l'eroicità delle virtù del «sant'uomo di Tours».

Degni continuatori di questo apostolato sono stati quindi madre Maria Pierina e il venerabile padre Ildebrando Gregori (1894 - 1985) , dei quali occorre qui ricordare che il primo non fu solo direttore spirituale della seconda, che apparteneva alla Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, ma divenne anche suo stretto collaboratore e poi dopo la morte della religiosa nel 1945 continuatore della sua opera tesa a diffondere la devozione al Volto Santo, anche mediante il conio di un’apposita medaglietta, di cui parleremo più oltre. Per espresso volere di Paolo VI, un esemplate di questa medaglietta fu portato e lasciato sulla Luna dagli astronauti americani.

Padre Ildebrando era già impegnato in opere a favore dei bisognosi e adempì a questo nuovo compito con grande energia, tanto che lo trasmise come carisma alla “Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo", che avrebbe successivamente fondato. La medesima missione fu recepita dai Benedettini Silvestrini cui Padre Ildebrando apparteneva, che oltre al Monastero di Giulianova hanno dedicato al Santo Volto il Santuario di Bassano Romano e quello di Clifton negli Stati Uniti.

Infatti, la congregazione femminile era stata fondata da padre Ildebrando col fine specifico di riparare gli oltraggi subiti dal Santo Volto di Gesù durante la Passione e i tanti peccati che si commettono quotidianamente contro il SS.mo Sacramento dell’Eucaristia.

Sorto come Pio Sodalizio nel 1950, fu riconosciuto come istituto religioso di diritto diocesano nel 1973 e l’8 Dicembre 1977 come Congregazione di diritto pontificio.

Nelle sue apparizioni alle due religiose Gesù aveva anche detto di gradire che il suo Volto Santo venisse onorato non solo il martedì grasso, ma in genere ogni martedì, richiesta che è diventata prassi regolare presso le suore del convento di Poggio, dove di norma in questo giorno di ogni settimana alla messa mattutina segue l’adorazione eucaristica. E visto la vicinanza con la Quaresima, ai fedeli si raccomandava la pia pratica di celebrare la festa del Volto Santo in ogni martedì dei 40 giorni prima della Pasqua, con l’adorazione di fronte al Santissimo Sacramento e la recita di una preghiera al Volto Santo lasciataci dalla madre Maria Pierina, che si riporta in fondo all’articolo assieme ad altre preghiere, come quella per la canonizzazione di padre Ildebrando.

Già nel 1902 a soli 11 anni la Madre aveva sentito distintamente queste parole: "Nessuno mi dà un bacio di amore in volto per riparare il bacio di Giuda?". Queste parole provenivano dal Crocefisso che stava per adorare durante la liturgia del Venerdì Santo. Nel 1915, mentre è in cappella a riparare il tradimento di Giuda, aveva sentito ancora quella voce che le comanda amorevolmente: “Baciami". Era la notte tra il giovedì e il venerdì santo.

In un’altra occasione, il 21 novembre 1938 madre Maria Pierina aveva ascoltato queste esatte parole da Gesù: "Vedi come soffro? Eppure da pochissimi sono compreso. Quante ingratitudini da parte di quelli che dicono di amarmi! Ho dato il mio Cuore come oggetto sensibilissimo del mio grande amore per gli uomini, e do il mio Volto come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini: voglio sia onorato con una festa particolare nel martedì di Quinquagesima, festa preceduta da una Novena in cui tutti i fedeli riparino con me, unendosi alla partecipazione del mio dolore". Festa che, come detto prima, fu istituita da Pio XII nel 1958.

Se quindi fin da bambina cominciò ad avere fenomeni mistici e apparizioni sul culto e la medaglia del Santo Volto, come si può leggere sul sito ufficiale delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, non può sorprendere che anche di lei sia in corso il processo di beatificazione: dichiarata Venerabile con decreto di papa Benedetto XVI il 17 dicembre 2007, è stata proclamata Beata il 30 maggio 2010. Tutto ciò si comprende bene alla luce delle sue parole: “Voglio tutto quello che vuole Gesù, costi quel che costi".

Leggendo i suoi diari del periodo 1940-1945, si apprende in maniera toccante la straordinaria esperienza di un’anima. Il diario fu scritto negli anni angoscianti del secondo conflitto mondiale e la vicenda terrena di Madre Pierina si concluse quasi contestualmente alla fine della guerra.

In una delle sue apparizioni, il 31 maggio 1938 Maria Santissima aveva legato quattro promesse soprannaturali a questa devozione.

"Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo, e faranno ogni martedì una visita al SS. Sacramento, per riparare agli oltraggi che ricevette il Santo Volto nella dolorosa sua passione, e ogni giorno riceve nel sacramento eucaristico:

1) saranno fortificati nella fede,

2) pronti a difenderla,

3) a superare le difficoltà interne ed esterne,

4) di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amorevole del mio divin Figlio".


In alcuni testi si parla di cinque promesse, perché la terza viene divisa in due parti, per specificare che nelle “difficoltà interne ed esterne" sono “inclusi i pericoli dell’anima e del corpo".

La beata madre Pierina ottenne poi dalla Madonna Santissima che quell'iconografia esatta potesse essere impressa su una medaglia per una maggiore praticità di diffusione. Madre Pierina riferisce tutto al suo padre spirituale – Padre Ildebrando – e con il permesso di quest’ultimo decide di procedere con il conio delle medaglie.

Così nel luglio del 1940 scrive al fotografo pontificio Bruner, chiedendogli di poter utilizzare una fotografia del Santo Volto che lui ha riprodotto dalla Sacra Sindone. Ottenuto il permesso del fotografo, il 9 agosto del 1940 arriva anche l’approvazione ecclesiastica dalla Curia di Milano, con la benedizione del beato card. Ildefonso Schuster.

Per gli scettici e i dubbiosi, tutti i miracoli e le grazie ottenute da questa medaglia si possono verificare presso questi due Istituti cattolici:

-Istituto «Spirito Santo» (dove si possono trovare informazioni sulla storia della Medaglia e la devozione al Volto Santo non solo in italiano ma anche in lingua inglese)

Figlie dell’Immacolata Concezione - Buenos Aires (F.I.C.)

Via Asinio Pollione 5 - 00153 ROMA

Portineria tel. 06.5743432

-Suore Riparatrici del Santo Volto dell’Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto Santo di Cristo, vicino San Pietro a Roma in Via della Conciliazione 15, (06 686 4728).



I due lati della medaglia del Volto Santo

A noi però basta e avanza la parola dello stesso padre abate Gregori (come detto loro fondatore e direttore spirituale della beata madre Pierina de Micheli) che ha testimoniato come, durante la Seconda Guerra Mondiale, siano stati salvati dalla pena di morte tutti coloro cui era stata data la Medaglia del Volto Santo, approvata dalla Santa Sede dopo varie apparizioni della Madonna alla beata Madre, particolarmente proprio durante il periodo 1936 - 1938. E si trattava solo di una parte di questi miracoli, perché l’abate Gregori affermava che ne erano stati registrati molti altri.

Almeno un paio di questi miracoli sono stati vissuti dalla stessa beata madre Maria De Micheli in prima persona. In una lettera indirizzata direttamente a Pio XII, la Madre testimoniava come il giorno prima di dover consegnare la somma pattuita per il conio della medaglia alla ditta Johnson di Milano, non avesse ancora i soldi. Nella notte a porte chiuse si ritrovò l’esatta cifra di lire 11.200 in una busta nella sua camera: nessuna persona poteva averceli portati! 11.200 lire era l’esatta cifra che doveva alla ditta per il conio delle medaglie.

Nuovamente per gli scettici, si può verificare anche questo chiedendo “il Dossier sulla Medaglia del Santo Volto" (ne hanno copia anche in inglese) a Madre Natalina, almeno fino a qualche tempo fa superiora dell’Istituto Spirito Santo di cui sopra.

L’altro miracolo è la morte della beata Madre, che due settimane prima della sua dipartita profetizzò alle consorelle che la propria morte sarebbe stata una morte non dolorosa, esattamente secondo l’ultima promessa che i devoti della medaglia avrebbero fatto “una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio divin Figlio".

Un’ultima importante considerazione: in un’apparizione era stato rivelato alla beata madre Pierina che in modo singolarissimo le promesse legate al culto del Santo Volto non sostituivano le famose 12 promesse legate al Sacro Cuore, né quelle legate ad altre devozioni. Al contrario, le prime completano a perfezione le seconde nelle forme avute da Santa Margherita Maria Alacoque e riconosciute dalla Santa Sede con la massima approvazione ufficiale. Infatti, sono quattro le encicliche di Magistero ordinario del Romano Pontefice riguardanti il culto del Sacro Cuore: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio IX, Haurietis Aquas di Pio XII, in cui viene espressamente citata Santa Margherita Maria Alacoque e le sue apparizioni, Investigabiles Divitias di Paolo VI in cui il Papa affermava che quella del Sacro Cuore doveva essere la spiritualità propria delle famiglie.

A questa quindi si può tranquillamente aggiungere quella del Volto Santo, come altra via sicura per la propria santificazione. Secondo quanto abbiamo visto sopra, si può veramente parlare di coincidenza se per tutti quelli che si sono distinti in questa forma di apostolato a vario titolo e vari livelli sono sulla strada della canonizzazione? Noi non lo crediamo e ci domandiamo: se il compianto cardinale Schuster ha ricevuto tante grazie nonostante il suo coinvolgimento nel complesso relativamente marginale, quale mai potrà essere la ricompensa celeste per quanti hanno fatto della devozione al Volto Santo la loro ragione di vita?

Promosso dall'allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, Il processo diocesano di canonizzazione del cardinale Schuster venne aperto il 30 agosto 1957, dopo appena tre anni dalla sua scomparsa, e si concluse il 31 ottobre 1963. All'apertura della sua tomba il 28 gennaio 1985, a trent'anni dalla morte, il suo corpo venne ritrovato intatto. Di lì a poco, il 18 luglio 1986, venne riaperta la causa presso la Congregazione delle cause dei santi e Giovanni Paolo II ne riconobbe le virtù eroiche, proclamandolo venerabile il 26 marzo 1994. Venne beatificato dallo stesso pontefice il 12 maggio 1996.

Nel caso di padre Ildebrando si può dire che abbia perfettamente inverato il vecchio adagio teologico “Bonum diffusivum (est)".

Apprezzato predicatore nel ventennale incarico di abate generale della Congregazione Benedettina Silvestrina, cui era stato eletto nel 1939 all'età di 45 anni, si è distinto soprattutto come direttore spirituale di anime. Tra quelle per le quali è in corso la causa di beatificazione, oltre alla ricordata madre Maria Pierina de Micheli, figurano madre Geltrude Billi, cofondatrice delle Ancelle del S. Cuore di Città di Castello, e madre Laura Curlotta, terza superiora generale delle Suore di Ravasco.

E non è casuale che caratteristica inconfondibile della direzione spirituale condotta dal p. Gregori fosse proprio la devozione e la spiritualità del S. Volto di Cristo che aveva mutuato da madre de Micheli.

Notizia dell’ultima ora, a ulteriore riprova di quanto il bonum sia diffusivum, il portale di notizie locali Marsica live (18 ottobre 2022) ha segnalato che un gruppo di devoti marsicani ha fondato un’associazione intitolata a padre Domenico da Cese, sancendo così ufficialmente la nascita nella Marsica di un gruppo di preghiera in onore del volto Santo di Manoppello, ispirato ai valori del Vangelo e al ricordo del venerabile padre Domenico.

(https://www.marsicalive.it/gruppo-di-devoti-marsicani-costituisce-associazione-in-ricordo-di-padre-domenico-da-cese/)

L’associazione senza scopo di lucro e con finalità sociali, culturali e caritatevoli, è nata anche grazie alla devozione alla Madonna e a padre Pio da Pietrelcina. “Gli iscritti" , si legge nello statuto, “con il loro impegno sociale saranno a sostegno di poveri, malati, emarginati, secondo lo spirito di San Francesco, con particolare riguardo alla vita e alle opere di San Pio e di padre Domenico".

Padre Domenico ebbe una vita e in particolare l’infanzia segnata dal tragico terremoto del 1915 e dalla perdita di due sorelle.
Nel 1921 entrò nei frati cappuccini e fu apostolo del Volto Santo di Manoppello. Morì a Torino travolto da un’auto il 17 settembre 1978. Il 27 luglio 2013 iniziò la causa di beatificazione e il 28 agosto 2013 il postulatore inviò il supplice libello al vescovo di Chieti, dopo aver ottenuto dal vescovo di Torino il nulla osta per il cambio di competenza, che veniva concesso il 3 marzo 2015 dalla Congregazione per le cause dei santi.

Il 12 gennaio del 1915, il giorno che precedette il sisma che colpì la Marsica, dopo che la maestra aveva tenuto una lezione sul terremoto, si dice che padre Domenico abbia affermato profeticamente: “Domani anche qui ci sarà il terremoto" . Inoltre pare che sia stato estratto incolume dalle macerie della chiesa da un misterioso personaggio che non corrispondeva a nessuno dei suoi compaesani o parenti, che avesse le stimmate alle mani, ai piedi ed al costato e le nascondesse coprendole con strisce di carta, e che abbia conosciuto direttamente padre Pio da Pietrelcina, con cui sembra avesse stretto rapporti di amicizia e confidenza.



PREGHIERE AL VOLTO SANTO

Preghiera al Volto Santo


Volto Santo del mio dolce Gesù, espressione viva ed eterna dell’amore e del martirio divino sofferto per l’umana redenzione, Ti adoro e Ti amo. Ti consacro oggi e sempre tutto il mio essere. Ti offro per le mani purissime della Regina Immacolata le preghiere, le azioni e le sofferenze di questo giorno, per espiare e riparare i peccati delle povere creature. Fa di me un tuo vero apostolo. Che il tuo sguardo soave mi sia sempre presente e si illumini di misericordia nell’ora della mia morte. Amen

Volto Santo di Gesù guardami con misericordia.



PREGHIERE DELLA BEATA PIERINA


Illumina, Signore, la Tua faccia sopra di noi, perché solo alla luce Tua divina possiamo comprendere le arcane, dolorose bellezze del Tuo Santo Volto.

Le lagrime di sangue, che bagnarono le Tue guance immacolate, mi dicono la Tua agonia nel Getsemani, il martirio spaventoso dell'animo Tuo di fronte all'orrenda visione dell'ingratitudine dei peccati, che spinto dal Tuo infinito amore hai voluto addossarti.

I Tuoi occhi velati, mi parlano di tristezza mortale, e la Tua bocca divina pare aprirsi a ripetere: Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno.

O Gesù, lascia che noi, contemplando il Tuo S. Volto, penetriamo negli abissi di dolore e di amore del Tuo Cuore, facciamo nostre le Tue pene, e uniamo le nostre povere riparazioni alle Tue. Vorremmo asciugare le Tue lacrime con l'accettazione generosa del Tuo Santo Volere, col sacrificio e con le sofferenze. Vorremmo o Gesù, contemplarti, con lo stesso dolore con cui Ti contemplò Maria SS. nella Tua dolorosa Passione, ma essendo ciò impossibile alla nostra miseria, deponiamo le nostre intenzioni, le nostre opere, i nostri cuori, nelle Sue Mani, perché li purifichi e li renda più graditi al Tuo divino sguardo.

O Gesù, lascia che ripetiamo coi Salmista, la bella invocazione: Il mio Volto Ti ha cercato: Il Tuo Volto cercherò lo o Signore e nell'attesa di contemplarti svelatamente in Cielo, fa che camminiamo sempre alla luce del Tuo Santo Volto, perché le sembianze Tue divine, si imprimino nei nostri cuori e sia nostra gioia il patire per Te. Così sia.

A GESÙ SACRAMENTATO “Mane nobiscum Domine"

Sì, o dolcissimo Gesù, rimani con noi, che si fa sera, e un raggio della Tua Divina Faccia, che noi adoriamo sotto i veli eucaristici, illumini le nostre menti, e dissipi le tenebre che avvolgono la povera umanità. Gesù amabilissimo, rimani con noi, a consolarci nelle angosce della vita, ad insegnarci a soffrire con Te, nella pace e ad impreziosire il nostro dolore.

Rimani con noi, Maestro amabile di verità, perché fiduciosi camminiamo all'eterna salvezza, nel trionfo del Regno di Dio.

O Gesù, rimani con noi, nutrendoci delle Tue Carni Immacolate, perché germoglino i Vergini, gli Apostoli, i Santi a rinnovare la faccia della terra.

Gesù dolcissimo, fonte di ogni bene, rimani con noi nella Eucaristia, e nel Tuo Vicario in terra, perché tutti uniti in un solo Pastore, glorifichiamo Dio qui, nella luce della fede, per glorificarlo eternamente nella visione e nell'amore, in Paradiso.

Così sia.

SANTA TERESINA DI LISIEUX HA COMPOSTO QUESTO ATTO SOLENNE PER CONSACRARSI AL “VOLTO ADORABILE DI GESÙ" INSIEME ALLE DUE COMPAGNE DI NOVIZIATO, CHE COME LEI HANNO ADOTTATO IL COGNOME RELIGIOSO “DEL VOLTO SANTO".

O Volto Adorabile di Gesù, giacché ti sei degnato di scegliere particolarmente le anime nostre per donarti ad esse, noi veniamo a consacrarle a te! Ci sembra, o Gesù, di sentirti dire a noi: «Apritemi, sorelle mie, mie spose amate, poiché il mio Volto è coperto di rugiada e i miei capelli delle stille della notte».
Le anime nostre comprendono il tuo linguaggio d’amore: noi vogliamo asciugare il tuo dolce Volto e consolarti della dimenticanza dei cattivi: ai loro occhi tu sei ancora come nascosto e ti considero come un oggetto di disprezzo!
O Volto più bello dei gigli e delle rose di primavera, tu non sei nascosto agli occhi nostri! Le Lacrime che velano il tuo sguardo divino, ci appaiono come diamanti preziosi che vogliamo raccogliere per acquistare con il loro valore infinito le anime dei nostri fratelli. Dalla tua Bocca adorata abbiamo inteso il gemito amoroso: comprendendo che la sete che ti consuma è una sete d’Amore, noi vorremmo, per dissetarti, possedere un Amore infinito!
Amato e diletto Sposo delle anime nostre, se avessimo l’amore di tutti i cuori, tutto questo amore sarebbe tuo!
Ebbene, dacci questo amore e vieni a dissetarti nelle tue piccole spose! Anime, Signore, abbiamo bisogno di anime! Specialmente di anime di apostoli e di martiri affinché per loro mezzo infiammiamo del tuo Amore la moltitudine dei poveri peccatori.
O Volto Adorabile, noi sapremo ottenere da te questa grazia! Dimenticando il nostro esilio sulle sponde dei fiumi di Babilonia, canteremo ai tuoi Orecchi le più dolci melodie. Poiché tu sei la vera Gloria infinita, l’unico nostro desiderio è d’incantare i tuoi Occhi Divini nascondendo anche il nostro volto, affinché quaggiù nessuno possa riconoscerci. Il tuo Sguardo Velato, ecco il nostro Cielo, o Gesù!





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