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Marsica e dintorni: perché una rubrica dedicata



La Marsica è un antico distretto in provincia dell'Aquila formato da una quarantina di comuni, compreso quello di Oricola dei Marsi, di cui è nativo il curatore di questo sito. Geograficamente, è a cavallo del confine tra la provincia dell'Aquila e quella di Roma, attraversato dalla antica via consolare Tiburtina Valeria che collegava Roma alla costa adriatica all'altezza di Pescara.

Da un punto di vista cattolico, questo distretto coincide con la diocesi dei Marsi con capoluogo Avezzano, dove ha sede anche la curia vescovile, e ha sempre rivestito una certa importanza, tanto che il suo ordinario poteva fregiarsi del titolo di assistente al soglio pontificio quale stretto collaboratore del vescovo di Roma, il romano pontefice, anche per una evidente contiguità geografica. Con la riforma Pontificalis Domus di Paolo VI nel 1968, questo titolo veniva abolito.

Di conseguenza, nel corso del tempo si sia venuta sedimentando una concentrazione particolarmente ricca di chiese, abbazie, conventi, monasteri, eremi e centri religiosi in genere, dove ha operato un gran numero di santi e beati, che nei secoli hanno contribuito a plasmare anche il carattere dei Marsicani. Si tratta di una ricchezza veramente unica e in gran parte favorita anche dalla orografia del territorio, dove le sue maestose montagne offrono ambientazioni ideali per preghiera, isolamento, silenzio e raccoglimento.

Stranamente questo patrimonio ancora oggi è in gran parte poco noto ed esplorato e quindi merita di essere portato a conoscenza di un pubblico sempre più vasto non solo locale, regionale e nazionale, ma anche internazionale, proprio per il carattere universale del messaggio cristiano, che in queste contrade ha trovato ideali opportunità di radicamento, come testimoniato appunto dalla grande presenza di queste vestigia religiose.

Ora che è tornato a stabilirsi nel suo paese natio dopo gli anni lavorativi trascorsi a Roma, lo stesso curatore di questo sito sta con sua crescente meraviglia riscoprendo sempre più questi straordinari tesori di fede, che molto volentieri propone all'attenzione dei visitatori di questo sito.

Assistente al Soglio Pontificio è stato un titolo ecclesiastico della Chiesa cattolica.

Gli assistenti avevano con il papa la stessa relazione che i canonici della cattedrale hanno con il loro vescovo. Alle funzioni solenni questi prelati, adornati con piviale e mitra, circondavano il trono papale. Gli altri vescovi infatti non avevano il privilegio di trovarsi nelle sue immediate vicinanze.

Se non diversamente specificato, tutti gli assistenti al Soglio Pontificio entravano immediatamente nella nobiltà papale con il titolo di conte di Roma. Gli insigniti di questo titolo erano classificati immediatamente sotto il Collegio cardinalizio ed erano anche conti del Palazzo Apostolico. I patriarchi cattolici erano assistenti ex officio.

Avevano il privilegio di celebrare la messa in oratori privati e di disporre di una certa somma dei loro benefici episcopali a favore di chierici o di loro parenti, o di metterla da parte per le loro esequie. Appartenevano inoltre alla corte pontificia.

Il 22 maggio 1862, durante la cerimonia di canonizzazione di ventisei martiri del Giappone, papa Pio IX elevò tutti i vescovi presenti al grado di Assistente al Soglio Pontificio. L'8 gennaio 1866 Ruggero Luigi Emidio Antici Mattei venne nominato decano degli assistenti al soglio pontificio dopo che papa Pio IX lo nominò patriarca di Costantinopoli dei Latini. Il 17 giugno 1867 durante le celebrazioni per il 1800º anniversario del martirio dei santi Pietro e Paolo, papa Pio IX elevò tutti i vescovi presenti al grado di Assistente al Pontificio Trono.

Il titolo non è più in uso dal 28 marzo 1968, data nella quale papa Paolo VI pubblicò il motu proprio Pontificalis Domus che riformò la corte pontificia, ribattezzandola casa pontificia ed eliminò tutti i precedenti titoli di nobiltà.



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